LIBER GRADUALIS, iuxta ordinem cantuum Missæ, ad usum privatum, ex codicibus antiquioribus ac probatis restauratus cura et studio Alberti Turco.
Gli studi sul canto gregoriano in questi ultimi decenni hanno ricevuto un notevole impulso, specie grazie l'attività scientifica di alcuni studiosi (Cardine, Agustoni, Claire) che per mezzo della semiologia e dello studio della modalità hanno permesso una comprensione e un'interpretazione della monodia liturgica più aderente alla verità dei fatti storici documentati dai manoscritti. Lo studio diretto delle fonti antiche rimane un momento insostituibile per giungere ad una proposta esecutiva filologicamente corretta e criticamente accettabile. Già alla fine del secolo XIX il monaco solesmense A. Mocquereau (1849–1930) aveva dato inizio alla pubblicazione dei più importanti codici gregoriani nella collana della Paléographie musicale (1889), convinto che solo da uno studio attento e comparativo delle testimonianze antiche si potesse giungere alla versione melodica più attendibile. Le esigenze pastorali dell'epoca di Pio X, in un'ottica di restaurazione liturgica a tutto campo, ossia la necessità di pubblicare subito i libri liturgici ufficiali di canto gregoriano da proporre come repertorio universale, portarono i componenti della commissione vaticana a trascurare le esigenze scientifiche per privilegiare aspetti di carattere pastorale. Nel corso della seconda metà del XX secolo gli studi gregoriani hanno raggiunto risultati e conquiste in parte sconosciuti ai redattori dell'edizione vaticana d'inizio secolo. Si avverte l'esigenza di una revisione di tutto il canto gregoriano. L'invito a provvedere ad una versione melodica magis critica dei libri di canto è auspicata dalla stessa Costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium sulla Sacra Liturgia del Concilio Vaticano II:
L'Associazione culturale Centro di Canto Gregoriano e Monodie "Dom Jean Claire", nata recentemente con la finalità di diffondere e far conoscere ad un vasto pubblico il canto gregoriano su istanze maggiormente scientifiche e critiche, raccoglie tale voto conciliare con la presente edizione, primo saggio di un lavoro di più ampio respiro che nelle intenzioni comprenderà la pubblicazione dell'intero corpus delle melodie del Proprium Missæ. L'autore di questo lavoro, il M° Alberto Turco ha concepito quest'opera anche come un valido sussidio didattico per le scholæ e per le comunità che adoperano il gregoriano nella liturgia e che sentono il bisogno di un ausilio nell'affrontare il repertorio gregoriano. Il Liber Gradualis contiene, infatti, tutte le melodie previste per il tempo di Avvento dal Graduale Romanum (pp. 15–37), anche le melodie dei brani che il Graduale prescrive, ma non riporta nel testo e nella melodia, rimandando ad altra pagina di un tempo liturgico diverso (iuxta ordinem cantuum Missæ). I neumi sangallesi, trascritti sopra il rigo musicale, sono tolti dal Graduale Triplex, mentre quelli relativi al tono salmodico dei Communio rimandano al Codice di Einsielden, Stiftsbibliothek 121 (Paléographie Musicale I/4). La versione melodica restaurata in più parti è una proposta ad uso privato quindi senza alcuna pretesa di ufficialità ed esaustività. Non intende, si capisce, interferire con l'edizione tipica della Vaticana: la pubblicazione è un Liber Gradualis, ad usum privatum, idealmente nel titolo rimanda al Liber Gradualis di Pothier del 1883 che si pone all'inizio della restaurazione. E' una proposta, tra altre apparse in riviste scientifiche italiane e straniere, che si appoggia su un'ampia riflessione di carattere interdisciplinare su aspetti compositivi che talvolta superano le indicazione puramente semiologiche dei manoscritti di canto più attendibili. Ciascuno, tenendo tra le mani il Graduale Triplex e la versione proposta in questa pubblicazione, potrà constatare i cambiamenti apportati e valutarne l'importanza e la pertinenza. La grafica del testo, assai curata e nitida, è affidata alle mani esperte di Ottavio Beretta, come l'impaginazione e la redazione. L'opera è completata da due CD, di carattere prettamente didattico, che riportano le registrazioni di tutte le melodie contenute nel Liber Gradualis affidate alle voci dei solisti della Nova Schola Gregoriana (Gennaro Becchimanzi) e del coro In Dulci Jubilo (Letizia Butterin) che da anni percorrono una via interpretativa del gregoriano che accoglie i consensi del pubblico e della critica.
Marco Repeto